San Zeno
La basilica di San Zeno, chiesa del santo protettore di Verona,
si contende i favori dei veronesi con il Duomo.
Quando Zeno, tra i primi vescovi ed
evangelizzatore di Verona morì del 380 d.C., venne sepolto nella
grande area cimiteriale che sorgeva ai lati della via Claudia
Augusta. La sua tomba divenne presto luogo di culto e su di essa
venne edificata una chiesa che andò via via ingrandendosi nel
corso dei secoli nonostante le continue devastazioni operate dalle
invasioni barbariche. La zona infatti rimase fuori dalle mura
cittadine fino all'epoca comunale tanto che per cercare un
po' di difesa, l'area attorno alla chiesa si era dotata di proprie
mura delle quali oggi si conserva una torre.
A seguito del devastante terremoto del 1117 al quale pochi edifici
resistettero (anche l'Arena
fu pesantemente danneggiata), la chiesa venne sostanzialmente
ricostruita in quel perfetto stile romanico che
ancora oggi ne caratterizza la facciata.
Nel frattempo San Zeno era diventato un importante abbazia
benedettina. Grazie ai lasciti e diritti che i vari
imperatori che si succedevano alla guida del Sacro Romano Impero
le concedevano divenne ricca e influente. Dei numerosi edifici
dell'adiacente abbazia oggi si conserva solo il
chiostro.
Tour in diretta online
22 maggio 2021 - ore 15:00 - € 10 a persona (5 € ridotto)
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La Facciata
La facciata di San Zeno è un vero e proprio manuale di architettura
romanica: struttura a capanna, archetti
ciechi e rampanti, bifore con colonnine
binate, lesene, un grande rosone
e l'elegante protiro sorretto da leoni
stilofori.
I differenti materiali, tufo, calcare della Valpolicella rosso,
rosa e bianco, creano una perfetta armonia cromatica.
L'impianto decorativo è sobrio. Ai lati del portale bassorilievi
con scene del nuovo e dell'antico testamento
realizzate dai maestri Guglielmo e Nicolò. Ad
esse si aggiungono due scene profane: il duello tra
Odoacre e Teodorico e la leggenda della morte di
Teodorico con la "caccia infernale".
Nella lunetta del Protiro un bassorilievo
raffigura San Zeno che benedice fanti e cavalieri, l'esercito di
Verona in età comunale. Nelle travi del protiro un calendario
per immagini di lavori agricoli.
Il rosone è invece decorato con sei scene della ruota
della fortuna che raffigura sei differenti stati
dell'uomo che possono cambiare al volgere del fato, da re, a
povero disperato.
L'Interno
Anche l'interno di San Zeno conserva la tipica struttura
romanica tripartita: chiesa plebana,
chiesa presbiteriale e cripta. Il
fedele, entrando in chiesa, al cospetto di Dio deve prendere
coscienza dei suoi peccati e fare atto di umiltà scendendo alcuni
gradini. Egli si trova così in basso, nella chiesa plebana, dalla
quale attraverso un percorso spirituale di penitenza e preghiera
risalirà verso la chiesa presbiteriale posta più alto. In linea
diretta sotto l'altare vi è la cripta. In essa sono esposte le
spoglie mortali del padre spirituale della chiesa, San Zeno, che
la sostiene simbolicamente e spiritualmente.
La Bibbia dei Poveri
La chiesa di San Zeno, da sempre cuore di uno dei quartierei più
popolari e tradizionali di Verona. Essa è caratterizzata da una
singolarissima commistione di sacro e profano. Le immagini che
l'abbelliscono hanno una particolare semplicità espressiva e una
grande forza comunicativa. Chi in passato frequentava la chiesa
erano i poveri analfabeti dell'oscuro medioevo veronese i quali,
incapaci di leggere o comprendere il latino dei sacerdoti,
imparavano le Scritture dai semplici affreschi che ricoprono le
pareti della chiesa detti appunto "la Bibbia dei poveri".
Alla fine della navata di sinistra, la statua del "San Zen che
ride", è ormai uno dei simboli veronesi più amati dai cittadini.
Il Portale Bronzeo
Tra i "gioielli" storico-artistici di San Zeno vi è sicuramente
il celebre portale bronzeo. Si tratta di un portale composto da 48
formelle bronzee tenute assieme da una cornice
lavorata. E' un'opera misteriosa e di grande impatto, che con le
sue forme arcaiche ci porta indietro nel tempo nel cuore del
medioevo.
Molti sono gli interrogativi ancora irrisolti di fronte a
quest'opera, primi tra tutti quelli relativi agli autori,
sicuramente più d'uno e probabilmente in epoche diverse, a partire
forse da prima dell'anno mille.
Le formelle rappresentano scene dell'Antico e del Nuovo
Testamento, assieme ad alcune scene della vita
di San Zeno tra cui un esorcismo,
pratica per cui il santo veronese è famoso. Vi sono poi alcune
formelle il cui reale significato rimane avvolto nel
mistero come ad esempio la donna che allatta
lucertole o il monaco scultore.
Nonostante lo stile molto rozzo, che fa quasi pensare ai lavori in
plastilina di un bambino, vengono adottate alcune soluzioni
espressive che lasciano sconcertati per modernità e libertà
espressiva, quasi fumettistica, degli autori.
La Pala del Mantegna
Altro capolavoro assoluto, non solo nel panorama veronese, ma di
valore universale, è la grande pala d'altare realizzata da Andrea
mantegna nel 1465. Un'opera "totale", come si direbbe con un
azzardo forse un po' troppo moderno, che è pittura, scultura e
architettura al tempo stesso, integrandosi perfettamente nella
stessa struttura della basilica.
Fu realizzata da Mantegna poco prima di diventare pittore di corte
presso i Gonzaga e a lungo fu una delle sue poche opere visibili
al pubblico e non chiuse nelle collezioni private dei signori di
Mantova.
L'opera di Mantegna, forse messa un po' in ombra dalla scuola
fiorentina e romana del secolo successivo, è stata tra le più
influenti del Rinascimento e a Verona creò grande stupore nel
pubblico e negli artisti locali che si affrettarono a imitare il
nuovo e rivoluzionario stile del maestro padovano.
La basilica di San Zeno può essere meta di una visita guidata con le guide turistiche di Verona o parte di un più ampio itinerario alla scoperta di Verona e delle sue chiese. Può diventare un fondamentale strumento didattico per le scolaresche in gita a Verona che vogliano approfondire gli stili architettonici e artistici. Per maggiori informazioni o per prenotare una visita guidata con le guide turistiche di Verona: