Castelvecchio

Il principale museo di Verona è a Castelvecchio, nel centro della città. Si tratta di una tipica fortezza medievale, con fossato, ponti levatoi, mura merlate.
A partire dagli anni '50 è diventato il museo civico di Verona con interessanti collezioni di sculture, dipinti, armi e armature, gioielli antichi e reperti vari.

Gli Scaligeri

A metà del '300, dopo quasi un secolo di governo cittadino, la famiglia Della Scala si trovò a un punto di svolta. Da signoria amata e rispettata dalla popolazione, che aveva dato alla città una stabilità politica in grado di favorire l'economia e le arti, gli Scaligeri si erano progressivamente trasformati in una sorta di tirannia, che per alimentare un sempre più cospicuo esercito mercenario e gli eccessi di alcuni dei loro membri, avevano aumentato sempre più le imposizioni sul popolo.

Dalla paura degli scaligeri nacque una fortezza costruita alle porte della città, a cavallo dell'antico muro comunale, in grado di proteggere la famiglia e la sua guarnigione sia dalle possibili rivolte popolari, sia dai numerosi nemici esterni che andavano rafforzandosi attorno ai territori occupati da Verona: Venezia, Milano, Mantova.
Inizialmente si chiamava castello di San Martino, dal nome della chiesa nei cui pressi sorgeva.  Solo nell'Ottocento, a seguito della costruzione di Castel San Pietro sull'omonimo colle cittadino, l'antico maniero venne rinominato Castelvecchio.
Si tratta di una tipica costruzione militare, con mura merlate, torri, un fossato che attingeva acqua dal fiume Adige, ponti levatoi e un imponente ponte fortificato protetto dal mastio.

Il Ponte Scaligero

Il ponte Scaligero fu costruito ad uso esclusivo della famiglia della Scala e della sua guarnigione. Per la sua particolare posizione strategica un attacco e assedio al castello avrebbe potuto verificarsi solo dalla riva destra dell'Adige. Il ponte avrebbe garantito l'uscita degli occupanti sulla riva opposta, garantendone la fuga lungo la Val d'Adige verso la Baviera, dove gli Scaligeri avevano alleati.

Le Epoche Successive

Castelvecchio mantenne la sua funzione militare anche dopo la fine del periodo scaligero, con i veneziani, sotto la dominazione napoleonica, con l'annessione del Veneto all'Impero Austroungarico, fino alla seconda guerra mondiale quando, in una delle sue sale, ebbe luogo il drammatico Processo di Verona nel quale Mussolini fece condannare a morte gli oppositori del regime tra cui il genero Galeazzo Ciano.

Il Museo di Castelvecchio

Nel secondo dopoguerra Castelvecchio divenne sede del più importante museo cittadino grazie al geniale restauro di Carlo Scarpa.

Il Restauro di Carlo Scarpa

Carlo Scarpa realizzò un'opera innovativa e rivoluzionaria. Egli affiancò alle antiche strutture medievali della fortezza scaligera, elementi molto moderni con l'uso di cemento, acciaio, vetro. Il risultato fu eccezionale, e dal contrasto risaltò ancor di più l'antichità e l'auterità del maniero.
Carlo Scarpa vi operò negli anni '50, e la sua sapiente commistione di conservazione e soluzioni moderne ancora oggi richiama appassionati e ammiratori che vengono a Verona apposta per vedere il suo lavoro.

Le Collezioni

Il museo di Castelvecchio ospita opere di Pisanello, Paolo Veronese, Tintoretto, Mantegna e altri grandi artisti, oltre a magnifiche sculture di meno noti ma non per questo meno interessanti autori veronesi.
Nelle sale dell'antico maniero di Verona vengono presentate opere che coprono un millennio di storia e storia dell'arte veronese, dai lavori di oreficeria e armi longobarde, passando per l'ispirata scultura romanica e gotica, per arrivare alle grandi opere del rinascimento e barocco veronese. Vi si possono ammirare capolavori del Pisanello come la celebre Madonna della quaglia, di Altichiero, Mantegna, Bellini, Crivelli e di un giovane Paolo Veronese, oltre che di molti validi pittori locali come Girolamo dai Libri, i Morone, ecc.

Chiedete alle guide turistiche della città di accompagnarvi a visitare Castelvecchio durante la vostra visita di Verona: