Il Duomo di Verona

Con le guide turistiche di Verona alla scoperta del complesso del Duomo di Verona, la chiesa che si contende con San Zeno, la palma di gioiello storico, artistico, architettonico di Verona.

Il Complesso del Duomo

In realtà per quanto riguarda il Duomo, più che di un singolo edificio ecclesiastico, si tratta di un insieme di edifici religiosi, con funzioni diverse, costruiti in epoche differenti e che si intersecano e si compenetrano anche su piani differenti. Nello spazio di alcune centinaia di metri quadri si hanno infatti la chiesa di Santa Maria Matricolare, il Duomo vero e proprio, San Giovanni in Fonte, cioé il Battistero, Sant’Elena, la Biblioteca Capitolare con il suo chiostro e il Vescovado, oltre a una serie di reperti di epoche differenti emersi dal sottosuolo. Un luogo in cui si concentrano e si accumulano i segni di quasi due millenni di storia veronese.

La Chiesa delle Origini

Gli archeolgi ancora si interrogano su cosa qui sorgesse in epoca romana, e l’ipotesi più probabile sembra quella che vi fossero le terme, un grande edificio che per secoli, anche dopo la sua dismissione, continuò a occupare un’ampia porzione dello spazio dove oggi si trova la piazza antistante il Duomo. I primi edifici religiosi incominciarono a sorgere nel quarto secolo dopo Cristo, subito dopo l'editto di Costantino (313 d.C.) l’epoca in cui San Zeno, ottavo vescovo di Verona e patrono della città, era in vita. Queste prime chiese furono costruite, ricostruite, ingrandite, sempre strette nello spazio chiuso tra l’attuale Duomo e il fiume Adige, proprio come se sulla destra non vi fosse spazio per espandersi. Certo, per scoprire cosa vi fosse sotto bisognerebbe demolire, o quantomeno scavare sotto l’attuale Santa Maria Matricolare.
Non è chiaro se le chiese paleocristiane che qui furono costruite avessero la funzione di Cattedrale. Storici e archeologi ancora discutono sul ruolo che Santo Stefano e San Nazaro e Celso possano aver avuto nei primi decenni della diffusione del cristianesimo a Verona. Ad ogni modo, gli affascinanti resti di questi arcaiche chiese paleocristiane sono ancora visibili nelle sepolture e nei raffinati mosaici a motivi floreali e geometrici che affiorano, in ampi brani lasciati scoperti, un metro e mezzo sotto il pavimento di Sant’Elena, nel passaggio tra Santa Maria Matricolare e San Giovanni in Fonte, nel chiostro della Biblioteca Capitolare. Si possono ancora distinguere chiaramente le navate, un abside, e immaginare la forma e l’estensione di questo primo luogo di culto sotto gli edifici e le strade che sono sorte successivamente. Il rapido diffondersi del cristianesimo rese necessari continui ampliamenti delle chiese, e i perimetri di quelle successive si sovrapposero e intersecarono con quelli delle vecchie.

Santa Maria Matricolare

Si arrivò infine alla costruzione di Santa Maria Matricolare nel luogo dove oggi si trova la Cattedrale. La costruzione tuttavia fu pesantemente danneggiata nel tremendo terremoto del 1117 che quasi rase al suolo l’intera città. Verona tuttavia si riprese anche da questa tremenda tragedia, gli edifici ripresero a essere ricostruiti e anche il Duomo di Verona venne restaurato.

La Facciata

L’impostazione della facciata è romanica, e vi si intravedono ancora le linee e parte delle decorazioni della Cattedrale precedente danneggiata dal terremoto. Nel corso dei secoli la facciata subì ulteriori rimaneggiamenti e aggiunte tanto che si può parlare di uno stile composito nel quale, a un fondo romanico con la struttura a capanna e il rosone, sono state aggiunte guglie e finestre gotiche e alcuni elementi decorativi barocchi.
Ciò che invece si è mantenuto originale è il bel protiro romanico retto da due imponenti grifoni stilofori in pietra rossa della Valpolicella. Nel portale strombato vigilano sull’ingresso alla cattedrale di Verona le sculture dei due paladini di Carlo Magno, Orlando e Olivieri. Orlando porta la sua fedele spada su cui è inciso il nome, sbagliato, “Durinarda”. Nella lunetta, un bassorilievo con una natività. Il protiro è molto simile, per struttura e decorazioni, a quello di San Zeno del quale è pressoché coevo.

L'Interno

L’interno del Duomo è caratterizzato invece da una grande opulenza, segno che in ogni epoca il vescovo di turno volle lasciare la propria impronta con grandi opere che abbellirono la principale chiesa cittadina.
L’impostazione delle navate è gotica, con una serie di volte a crociera sostenute da imponenti pilastri in marmo di Verona di un bel rosso cupo e uniforme.
Sulle pareti cicli di affreschi ad opera del pittore architetto Falconetto creano uno spazio virtuale di guglie, archi e nicchie in cui sono alloggiati santi e figure variopinte.
La zona absidale è caratterizzata dal particolare tornacoro realizzato da uno dei più importanti architetti del rinascimento, il veronese Michele Sanmicheli, che lavorò tra l’altro anche al campanile del Duomo. Si tratta di una balaustra che girando attorno al presbiterio, lo separa dal resto della chiesa. La medesima balaustra prosegue poi pittoricamente nel catino absidale dove viene decorata con imponenti figure di apostoli dipinte da Francesco Torbido su cartoni di Giulio Romano.
A completare l’effetto scenografico vi sono i due mastodontici organi barocchi ai lati del transetto, un trionfo di decorazioni contorte e dorature.
Tra le molte opere pittoriche che abbelliscono le cappelle laterali del Duomo di Verona, spicca un’Assunzione di Tiziano, rifatta dal maestro stesso sul modello della sua celebre assunzione realizzata per la basilica dei Frari a Venezia. Tra gli apostoli è rappresentato anche lo stesso Michele Sanmicheli, amico personale di Tiziano. La cappella che ospita la tela, in marmi colorati e finemente lavorati, fu realizzata dal Sansovino.

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